giovedì 7 dicembre 2017

A Venezia... un dicembre rosso shocking (Don't Look Now) - Nicolas Roeg

a Venezia succedono cose strane, inquietanti, pericolose.
Donald Sutherland e Julie Christie sono i protagonisti di una storia misteriosa, una veggente cieca e una bambina col cappuccio rosso danno la tensione più che sufficiente al film.
e poi c'è una bellissima scena d'amore, imperdibile.
tre anni dopo apparve Il presagio (The omen), ambientato in Italia, con dei morti bambini, era lo spirito dei tempi.
buona visione - Ismaele



QUI il film completo, in italiano:





John doesn’t know it, but he has the gift of precognition: He knows in advance when terrible things are going to happen. He somehow senses, for example, that his little girl has fallen into the water. He runs desperately toward the pond, but too late to save her, and the cry of horror that is wrung from his body reverberates through “Don’t Look Now.” Little does he know how things will get worse.
The movie is billed as a “psychic thriller,” and that’s fair enough. Its supernatural content (or ESP content, depending on your prejudice) is taken at face value; this isn’t a movie like “Rosemary’s Baby,” where you can never quite be sure there’s not some rational explanation. Almost all of it was shot in Venice, that fantastical city that anticipated the Gothic style, and the locations are so much a part of the effect that it’s impossible to imagine the movie being set anywhere else…

La película es recomendable para los amantes del thriller psicológico. Está maravillosamente interpretada por la pareja protagonista, mantiene la tensión sobre el misterio que motoriza la trama durante todo su metraje y crea una atmósfera desasosegante con un buen catálogo de personajes.

…Roeg fin da subito ebbe l’intenzione (e l’intuizione!) di scritturare Donald Sutherland e Julie Christie, che per prepararsi meglio al personaggio che andava interpretando, su suggerimento del regista, frequentò varie sedute spiritiche le quali si svolgevano nelle buie stanze londinesi del medium Leslie Fint. Donald Sutherland parve invece non essere troppo d’accordo sul modo in cui veniva rappresentata la parapsicologia: essa avrebbe dovuto essere di beneficio per i protagonisti della storia e non implacabile condanna. Tutta l’opera è pervasa da infiniti rimandi e simbologie, e qui il merito va non solo al regista ma anche agli sceneggiatori Allan Scott e Chris Bryant: l’acqua, innanzitutto, che fa da cornice agli eventi ed è parte di essi; i continui flashback che si mischiano in maniera inesorabile con i flashforward, inseriti in maniera talmente armonica da confondere la mente dello spettatore più attento – un elogio a Graeme Clifford che ha firmato il montaggio; i continui malintesi (non si sa chi sia veramente buono o cattivo); e ultimo ma non ultimo – perché Non voltarti è un tesoro che si lascia scoprire poco a poco – il tema del doppio. Ottima anche la fotografia di Anthony B. Richmond che immortala luci, ombre e nebbie della città lagunare. Degne di nota infine sono le intense e allo stesso tempo delicate musiche di Pino Donaggio, qui alla sua opera prima in campo cinematografico. Proprio per questa ragione ebbe dei seri problemi a essere ingaggiato: i produttori londinesi, restii ad assumere un non-professionista nel cinema, si convinsero solo dopo aver ascoltato alcuni brani di prova composti per il film. Bellissima la melodia che la scena in cui Laura e John si amano: scena che nel corso degli anni diede non poche grane al regista e agli attori che la interpretarono: si sussurra infatti che non sia stata del tutto simulata (se non si considerano le pochissime sequenze girate in Inghilterra il mese precedente, fu quella l’occasione di conoscersi professionalmente per la coppia di attori, questa infatti è la prima scena che venne girata in Italia, un soleggiato sabato pomeriggio in una suite del Bauer Grunwald di Venezia… un modo come un altro per Donald Sutherland di entrare nel personaggio – di Julie Christie in questo caso); tuttavia, queste voci sono state smentite da Sutherland stesso.
Don’t Look Now uscì in Inghilterra il 16 ottobre 1973 in doppio programma con l’immenso The Wicker Man di Robin Hardy recentemente scomparso (si notino i punti in comune tra le due opere: entrambi i protagonisti delle storie sono dei predestinati dal volere di una bambina che intendono salvare). In Italia arrivò solamente due mesi dopo. Stroncato da bassi critici nostrani, in Inghilterra ebbe un successone tale da meritare l’ottavo posto tra i migliori cento film scelti dal British Film Institute…

…Al ver Don't Look Now nos damos cuenta que estamos ante una película brillantemente editada, pues el director y editor combinan pequenas acciones de los personajes con eventos que ocurren en otro lugar espacial. Es así como se ven pequenos acercamientos a las manos de Christie, y sus moviemientos se enlazan con los movimientos de las nina, con una gran sincronización. Otro ejemplo de la buena edición es de la famosa escena de sexo, en la que se combinan los movimientos de Sutherland y Christie, con escenas de los dos personajes vistiéndose para la cena. La escena es usada como una forma de juntar nuevamente a unos personajes que llevan un tiempo de depresión por la muerte de su pequena hija, y de cómo en esos instantes vuelven a estar juntos y a amarse completamente. Según se dice, dicha escena fue improvisada por el mismo Roeg, quién pensó que la pareja tenía muchas escenas en las que discutían, por lo que era necesario este reencuentro.
Para completar un gran trabajo técnico y humano, tenemos unos excelentes desempenos de los actores, liderados por Sutherland, actor para el que los 70s sería una gran década. Los actores secundarios hacen un gran trabajo, con caracterizaciones siniestras, desde la hermana vidente ciega, hasta el inspector de policía. El final del film es más que sorpresivo e inquietante, haciendo una película completamente redonda…



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