venerdì 10 novembre 2017

Al fuoco pompieri! (Horí, má panenko - The Fireman's Ball) - Miloš Forman

film che fa ridere, mischiando risate a tristezza.

una festa che è anche una fotografia di un mondo con un grande avvenire dietro le spalle, che non può più reggere.
tutti rubano, alcuni credono di avere potere, ma è potere della miseria, non resta più niente da rubare, solo guardare le ragazze, l'ultima forma di schifosa prevaricazione, di un gruppetto di vecchietti bavosi.
alla fine non c'è più niente, neanche un tetto, la Primavera di Praga è dietro l'angolo, poco più in là i carri armati.
il film sarà candidato all'Oscar nel 1969.
Miloš Forman lascerà Praga, e il film intanto sarà bandito dagli schermi della Cecoslovacchia, e non solo.
film che merita molto, un gioiellino, cercatelo, non ve ne pentirete - Ismaele


 

 

 

Il ballo organizzato dall'associazione dei pompieri di un paesino cecoslovacco si trasforma in un disastro: naufraga nel caos il tentativo di eleggere la miss della serata, i premi della lotteria vengono trafugati, scoppia un incendio in una casa vicina e l'ultraottuagenario capo in pensione (Jan Stöckl) rimane senza regalo di addio.
Tragicomico e malinconico come solo il cinema dell'Est Europa sa essere, Al fuoco pompieri! è uno dei film più importanti e maturi della prima parte di carriera di Miloš Forman. Dosando attentamente la comicità agrodolce, il regista costruisce un tenero ritratto di un gruppo di uomini di mezza età totalmente inetti, incapaci non solo di organizzare una festicciola di paese ma anche (e soprattutto) di dare un senso alla propria divisa e alla propria missione. Sfiorando il grottesco in alcune sequenze (la fuga delle aspiranti miss con il bailamme che ne segue, la “premiazione” dell'ex capo) il ballo dei pompieri diventa metafora di tutti i fallimenti e di tutte le circostanze assurde che costellano le nostre vite: un valzer crepuscolare e buffo al contempo che si conclude, amaramente, su una bellissima nota onirica nel finale. Buona performance corale del cast privo di grandi nomi ma ricco di volti espressivi. Prodotto da Carlo Ponti e nominato all'Oscar per miglior film straniero, provocò in patria aspre polemiche, soprattutto da parte della categoria dei pompieri che lesse la divertente satira come un attacco personale.

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In Al fuoco, pompieri, conosciuto in Italia anche con la traduzione letterale del titolo ceco Fuoco ragazza mia!, Miloš Forman si focalizza sulle storture che falcidiavano il suo Paese e, pochissimi mesi prima della loro esplosione, mentre la febbre sociale stava per raggiungere il punto di ebollizione, le racchiude in una sera di festa destinata ad andare a rotoli da cui attaccarle apertamente. Con l’arma della satira più pungente, le prende e le ridicolizza, le vira all’assurdo, le disumanizza, dipingendole impietoso, senza filtri, senza altri veli che non siano quelli della finzione cinematografica. Ne ha per tutti Forman, nella sua personale lotta contro un intero sistema statale ormai incancrenito: ne ha per gli uomini in divisa, fra i quali nessuna personalità riesce a emergere sull’altra, come se fossero un grigio e informe ammasso di mediocrità; ne ha per l’intera cittadinanza convitata alla festa, fra selvaggi accoppiamenti sotto il tavolo, ulteriori furti al posto di restituzioni e candidate miss non così tanto avvenenti che comunque, al momento della sfilata, fuggono e si chiudono in bagno mentre a ricevere la corona, per esclusione, sarà un’anziana paesana. Fino alla messa alla berlina della falsa solidarietà di una comunità intera, che al vecchietto che ha perso tutto nell’incendio della sua casa, quello stesso vecchietto la cui sedia viene progressivamente avvicinata alle fiamme “perché non prenda freddo” ma di spalle “perché non veda la sua casa bruciare”, dona anziché denaro i biglietti di una lotteria della quale i premi non esistono più, già trafugati da mani ignote. E a nulla servirà il tentativo di recuperarli, a luci spente per (tentare di) lasciare nell’anonimato i colpevoli redenti, se non a infangarsi ancora una volta, a rivelarsi per quello che si è, in una società talmente marcia che persino l’ultimo sparuto barlume di onestà non può che ribaltarsi in vergogna, ignominia, fallimento. Miloš Forman, profeta di quello che sarebbe accaduto l’anno dopo e che lo costrinse, fra interventi militari e censori, ad abbandonare il suo Paese, già nel ’67 distruggeva la burocrazia con l’arma dell’ironia, colorava lo schermo della più ottusa stupidità della gente e dell’arroganza degli incompetenti che si aggiogano il diritto di decidere per gli altri, metteva in scena il caos per mostrare come non possa che generare altro e peggiore caos. Centrando un film straordinario, bruciante, sofferto, mai abbastanza celebrato: il sontuoso e urticante monumento funebre di un’intera civiltà.

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Milos Forman's The Firemen's Ball was banned "permanently and forever" by the Communist regime in Czechoslovakia in 1968, as Soviet troops marched in to suppress a popular uprising. It was said to be a veiled attack on the Soviet system and its bureaucracy, a charge Forman prudently denied at the time but now happily agrees with. Telling a seductively mild and humorous story about a retirement fete for an elderly fireman, the movie pokes fun at citizens' committees, the culture of thievery, and solutions that surrender to problems…

Is "The Firemen's Ball" dated today? That's an interesting question. It no longer borrows energy from its risk-taking, as so many Soviet bloc films did in the 1960s and 1970s. In those days any new film from Poland, Hungary, Yugoslavia or Czechoslovakia, in particular, was likely to be a veiled attack, wreathed in the glamour of danger. But "The Firemen's Ball" hasn't dated as entertainment; Forman doesn't push his political points, being content to let them make themselves, unfolding gracefully from the human drama. The movie is just plain funny. And as a parable it is timeless, with relevance at many times in many lands. Remarkable, how often when I learn of a bureaucratic brainstorm I think of the fireman moving the farmer's chair closer to the flames.

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dice Miloš Forman

  • „Non avevo in mente di fare un’allegoria politica – non mi piace  nei film però purtroppo nella storia del furto alla lotteria i primi protagonisti del regime comunista hanno riconosciuto loro stessi.“
  • „Insieme a Papousek abbiamo preso il tutto e ce ne siamo andati da Praga a Krkonose (montagna al nord della Boemia, nota red.) per scrivere una storia di un disertore che si nasconde nei sotterranei del palazzo Lucerna di Praga. Ci ha raggiunto Ivan Passer per aiutarci, ma neanche lui riusciva a tirarci fuori dal punto morto della sceneggiatura. Così abbiamo deciso di riposarci un po’ e siccome nel paese dove stavamo c’era un ballo, organizzato dai pompieri locali, abbiamo deciso di recarci là. Volevamo giusto bere qualche birra, guardare la gente, chiacchierare con le ragazze e rilassarci un po’. A Vrchlabi, dove stavamo, la maggior parte della gente lavorava  nella fabbrica locale e ogni tanto organizzavano dei balli per divertirsi un po’. Questo qui era  stato organizzato dai pompieri volontari, che per far divertire  i partecipanti avevano  preparato un concorso di bellezza per le proprie figlie. C’era anche una lotteria. Bevevano e litigavano con le loro mogli. Noi tre li guardavamo a bocca aperta. Durante tutto la giornata seguente non facevamo altro che parlare con Ivan Papousek della serata passata. Lunedì abbiamo iniziato a buttare giù le nostre idee: chissà cosa sarebbe successo se... E da martedì abbiamo iniziato a scrivere un’altra sceneggiatura. Quella storia  si scriveva da sola. Ogni volta che c’era un problema, siamo andati a Vrchlabi a farci due chiacchere con i pompieri, dato che avevamo scoperto che locale frequentavano per giocare a carte, bere  birra e giocare a biliardo. Ormai ci conoscevano ed erano aperti con noi – così abbiamo finito la prima versione della sceneggiatura del film Al fuoco, pompieri!iIn sei settimane.“
  • „Nel passato un film del genere sarebbe stato semplicemente vietato. Ma in quel periodo speciale della Primavera di Praga anche i capi dei comunisti stavano perdendo il senso di  sicurezza e quindi dissimulavano  le azioni impopolari dietro dei raggiri . Per esempio organizzavano le proiezioni di un  film che in realtá volevano vietare, il pubblico però se lo sceglievano loro. Pagavano  dei provocatori che dovevano ad esempio gridare che il film offendeva la classe lavoratrice -per poi poter ritirare il film dalla distribuzione sostenendo che „il popolo non lo gradisce.“
  • „La prima proiezione pubblica della pellicola Al fuoco, pompieri! venne  organizzata a Vrchlabi. I personaggi influenti  della politica e  della cultura scelsero  questo posto sperando che i cittadini si sentissero offesi e ridicolizzati dal modo in cui li ho presentati sullo schermo. Avevano presupposto che la loro reazione sarebbe stata talmente furiosa che mi fu addirittura vietato di partecipare alla proiezione per non essere magari ferito. In realtà il pubblico di Vrchlabi rise durante tutto il film. Poi arrivo´  il momento della discussione aperta. Uno dei provocatori, portati dal partito, si alzo´ e dichiaro´ in nome  di tutti i presenti, il suo disgusto per il  livello a  cui questo film arrivava ad umiliare la nostra classe lavoratrice e soprattutto i pompieri. Quando finí o, uno dei pompieri locali chiese  di parlare – per caso anche lui si chiamava Novotny come il Presidente della Repubblica di quel tempo. Il signor Novotny si alzo´ e disse: . “Beh, compagni, io non so... Davvero non so. Sapete, non è che io sia un oratore, un intellettuale, però davvero, io non so. Qui il compagno afferma che questo qui ci umilia, vabbè magari sì, ma cavolo, gente, non vi ricordate com’era quando ha preso fuoco la stalla degli Jira? E noi che trincavamo  come dei pazzi al bar? E poi quando siamo finalmente arrivati dagli Jira ci siamo resi conto di aver lasciato la pompa nella base? Ma, ve lo ricordate? E poi, quando la macchina ci è scivolata e siamo caduti di lato sul ghiaccio? Ancora oggi vedo la capra degli Jira in fiamme. Non è che siamo così tanto beoti in ‘sto film. “

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