sabato 22 luglio 2017

The Sweeney - Nick Love

inizio a vederlo prima di andare a letto, poi, se è interessante, lo finisco domani, mi sono detto.
invece, sorpresa, è un gran film, non mi sono annoiato un secondo, fino al termine, senza nessuna interruzione.
sceneggiatura come si deve, personaggi credibili, attori bravissimi.
chissà se è mai arrivato in sala.
non perdetevelo, non ve ne pentirete - Ismaele

si può vedere QUI



Un crime-noir di produzione inglese, questo The Sweeney, che ha il segno sporco, luridissimo dei più cattivi e sconvenienti poliziotteschi, quelli con gli agenti carogna incarnazione di tutti i mali però bravi come nessuno contro i delinquenti e pure capaci di bagliori ultimi di umanità e lealtà. Una Londra notturna di mille luci e con un serpentesco, inquietante Tamigi ad attraversarla, una città ripresa dal cielo simile a un’astronave in cerca di allunaggio, fantasmagoria luminiescente che somiglia a tutte le peggiori metropoli-trappole viste al cinema, la Los Angeles di Collateral, la Tokyo di Enter the Void,la città futura di Blade Runner. Il giorno ha sempre la luce livida dell’alba, sparatorie e inseguimenti e amazzamenti si svolgono in location-landmark come Trafalgar Square, eppure vuote, spettrali, fantasmatiche. Come se un metafisico alla De Chirico avesse ridisegnato la città a uso del film. Il regista Nick Love, di cui poco sappiamo, mostra di avere stile al massimo grado, racconta bene una bella storia e la mette in pagina ancora meglio…
è non solo un magnifico action che si segue sussultando e senza un attimo di requie, ma una discesa in uno di quegli inferni in cui ogni legge è sospesa, dove il male si oppone al bene ma qualche volta lo incontra e gli si sovrappone. Uno di quei film, che con il pretesto del cinema di genere, affonda nel sottosuolo pernennemente barbaro del nostro Occidente e ti mette di fronte all’incoercibile esistenza e virulenza del selvaggio. Ray Winstone gigantesco, orsonwellesiano. Qualche incongruenza (la facilità con cui Regan esce di galera), ma sono difetti minimi in un gran film.

all this criticism aside; it remains a perfectly watchable genre movie. It has good atmosphere to it and you have to remember this is a British production, so it's quite different from a more polished Hollywood production, so to speak.
You could call this a raw and gritty movie with its story but even more so with its characters. In essence the goods guys are sort of scoundrels as well, despite the fact they work for the police. The break the law to get suspects and evidence but also for their own personal benefit. I guess this also was what made the TV-series popular at the time and also still makes this movie distinct itself somewhat from other similar genre movies. You are sort of rooting for bad guys, which is not an easy thing to achieve, for any sort of movie.
But you can thank the cast for making it work out. Ray Winstone is a great main character, with the right sort of look as well. He looks tough and mean but you still know he can be a loyal and great guy to hang around with, as long as you stay on his good side.
There also is plenty of action to enjoy. Nothing too big but still quite spectacular at times. There are some long shootouts car chases and good old fashioned fist fights to enjoy in this, so you could hardly call this movie a boring one. 
It all adds up this movie being a slightly better than average one, though the fact that it's a sort of low-key and low-budget production shall probably mean not that many people will ever see it.

Ispirato all'omonimo protagonista della fortunata serie tv in onda negli anni '70, il personaggio interpretato da Ray Winstone si fa portavoce di una morale assai dubbia in cui il fine giustifica i mezzi e il fine, nel suo caso, è quello di sbattere dietro le sbarre i criminali usando ogni metodo, lecito o illecito. Regan non teme i rischi derivanti dal ritagliarsi un ricavo personale in ogni missione e così facendo si attira le ire dei superiori che mettono in piedi un'inchiesta interna sui comportamenti della sua squadra. L'ambiguità mostrata sul lavoro si rispecchia nel privato, visto che l'uomo ha una relazione con una dei suoi agenti, l'ottima Hayley Atwell, qui in un ruolo altrettanto spregiudicato, sposata con un altro superiore, eppure completamente disinibita sessualmente. Nick Love non ama le mezze misure. Nel suo universo niente è tutto bianco o tutto nero e ogni personaggio, pur trattato come figura di genere, senza un approfondimento psicologico realmente acuto, si distingue per le proprie ambiguità e incoerenze…

…La scena iniziale, che strizza l’occhio alle cold open dei telefilm, è UNA BOMBA, una mega-rissa tra guardie e ladri con certe mazzate (date con vere mazze da baseball!) che le senti pure te attraverso lo schermo. In generale, tutte le scene d’azione sono ben coordinate, compresi gli inseguimenti (marchio di fabbrica della serie originale, mi è parso di capire) che non sono proprio il mio genere eppure trovano sempre il modo di tenerti incollato allo schermo.
Bella e riuscita anche l’alchimia tra i due protagonisti: è chiaro che Drew non è proprio un attorone, ma Winstone lavora per entrambi e fa l’impossibile per non mangiarselo. E sentiti ringraziamenti a chi ha deciso di proporci una dinamica poliziotto giovane/poliziotto vecchio scevra da tutte le cagate e i luoghi comuni cui ci ha abituati la filmografia americana di genere (allievo/maestro, impulsivo/saggio, rampante/mi-mancano-5-giorni-alla-pensione eccetera eccetera)…

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