domenica 6 settembre 2015

Gli intoccabili – Giuliano Montaldo

prima degli intoccabili di Brian De Palma del 1987,  Giuliano Montaldo ha girato un film con lo stesso titolo (conosciuto a livello internazionale col titolo Machine Gun McCain).
lo gira a 39 anni, con un gruppo di attori straordinari, già solo per loro il film merita la visione.
non sarà un capolavoro, ma è un'americanata come si deve.
provate a guadarlo, non sarete delusi - Ismaele

ps: era in concorso a Cannes, nel 1969, presidente Luchino Viscont, vinse If..., di Lindsay Anderson, erano in concorso Z-L'orgia del potere, Easy Rider, Antonio das Mortes





Gli intoccabili del 1968, film maudit che per decenni è stato invedibile e solo da poco è ritornato alla luce. Una produzione italiana di quando il nostro cinema era secondo solo a Hollywood e sapeva confezionare film di genere di assoluto livello globale, e di una qualità e con mezzi che oggi ce li sogniamo. Un gangster-movie diretto con mano salda da Giuliano Montando e con un cast da urlo: John Cassavetes, Peter Falk, Britt Ekland, Gabriele Ferzetti e perfino Gena Rowlands. Un galeotto viene tirato fuori dal carcere da un mafioso perché realizzi un colpo a un casinò di Las Vegas…

John Cassavetes was the man! Whether Cassavetes is behind the camera (as director), or in front acting usually the end result is fantastic. He is one of those actors that can be put into a bad movie, and elevate it to a higher standard, as long as he in on screen…

Ottimo film diretto da Montaldo in trasferta USA e impreziosito da un cast stellare in cui spicca un grandissimo Cassavetes. Secco, violento quanto basta e decisamente incalzante, il lungometraggio del regista italiano può vantare anche una colonna sonora invidiabile del maestro Morricone. Menzione speciale per la bellissima e brava Britt Ekland nel ruolo della moglie di Hank McCain. Un heist-movie di primissima qualità che ingiustamente è passato sotto silenzio per troppi anni ma che finalmente merita la sua ribalta e le conseguenti lodi positive.


"[...] Film curioso, che si presta a due ordini di osservazioni. Pur basandosi su una materia scottante e sempre attuale, vi risuona un'eco dei "feuilletons" ottocenteschi: amanti che si sacrificano, figli senza criterio, spietatezza dei malvagi e loro finale trionfo. E' come dire che il racconto, folto di personaggi e di eventi, è scosso da una furia romantica che poco ha in comune con i modelli cui evidentemente s'è ispirato il regista Montaldo: "La volpe argentata", "Il piccolo Cesare", "Notti di Chicago". [...] Poi c'è un'altra intenzione da leggere tra le righe:far vedere questa evoluzione nel breve ambito di un gangster di vecchia scuola. [...] Per dirla con una metafora, assistiamo a una carica di cavalleria contro i carri armati. Un'opera dunque nel suo genere (il racconto d'azione) riuscita. Abbiamo credito tuttavia di scorgere un difetto di stile. A forza di vedere film hollywoodiani, ci si è fatti un'idea diversa dell'ambiente in cui si organizza il "crimine organizzato". Non alludiamo agli interpreti, che sono assai valorosi [...]. No, parliamo dell'ambiente: arredi, uffici, modo di esprimersi. Lo stile di Hammett e di Hawks è più secco, più perentorio
Pietro Bianchi - Il Giorno - 02/04/1969

 La vicenda [...] è messa in immagini da Montaldo con lucido vigore. [...] Certo la rappresentazione di questa mafia d'oltre oceano è, in certi momenti, agghiacciante. [...] Si vorrebbe che il regista avesse calcato la mano nel disegno degli iniqui caratteri, ecceduto nella spietatezza: purtroppo c'è da temere, invece, che laggiù la realtà sia proprio quella, con una delinquenza organizzata in tutto: nel rigore delle malefatte e nella crudeltà delle vendette. Per questo Gli intoccabili è non soltanto un film duro e aspro, è anche desolatamente amaro. John Cassavetes dà straordinaria efficacia alla caratterizzazione di Hank, gangster romantico che si comporta da "battitore libero" [...].
Vice - La Stampa - 06/04/1969

Non è certo la prima volta che il cinema affronta il tema della mafia in America. Stavolta però chi ci si prova è un italiano, Giuliano Montaldo. E sebbene il suo film sia principalmente un film di azione, adatto alle grandi platee, pure esso non è privo di un certo dignitoso impegno. [...] E' anche evidente il desiderio di caratterizzare abbastanza a fondo le molte figure umane che vi si affacciano. Protagonista è John Cassavetes, che, nei panni dell'ergastolano graziato, si atteggia un po' a Diabolik ma riesce in definitiva a dare un buon risultato al suo complesso personaggio. [...]
Bir. (Guglielmo Biraghi) - Il Messaggero - 11/04/1969

Dopo gli insuccessi dei primi due film, Montaldo dirige questo gangster-movie all'italiana (seppur ambientato in America). Nonostante il cast promettesse bene, il risultato è abbastanza modesto. Resta comunque un interessante tentativo di portare un genere tutto americano dalle nostre parti; qualche anno dopo in Italia, infatti, nascerà il "poliziottesco". Musiche di Morricone, stile western.

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