sabato 15 agosto 2015

Mój Nikifor - Krzysztof Krauze

una bellissima sorpresa, almeno quanto era stato il film tv di Salvatore Nocita nel quale Flavio Bucci interpretava Ligabue.
Nikifor è interpretato da un'eccezionale attrice, Krystyna Feldman, di 84 anni all'epoca del film.
come van Gogh e Ligabue, Nikifor, mal sopportato dai concittadini, vende i suoi quadri per sopravvivere, per strada, o lo sfrutta qualche mercante d'arte.
la sua storia è straordinaria, e il film, che è bellissimo e commovente, serve anche a far conoscere Nikifor, e i suoi quadri bellissimi.
cercatelo e guardatelo, nessuno se ne pentirà - Ismaele





Il film si apre mostrandoci il paesaggio innevato di Krynica, città di origine di Nikifor, nel 1960. È qui che avviene l’incontro tra il protagonista, incapace di comunicare se non attraverso la sua arte, e Włosiński. Il promettente pittore si ritrova a dover condividere il suo studio con questo strambo vecchino, non senza essere terribilmente infastidito dalla sua presenza e dalla sua fissazione per la musica da ballo alla radio.
Nikifor è escluso da tutto e da tutti a Krynica, si aggira trascinandosi lentamente per la città cercando di vendere le sue opere e dedica tutto se stesso alla sua arte. I dialoghi tra Marian e il vecchietto spesso si trasformano in mologhi, infatti Nikifor non risponde mai direttamente alle domande che gli vengono poste, lascia parlare al posto suo un silenzio interrogativo o bofonchia qualcosa di inarticolato e spesso incomprensibile. Krauze preferisce mostrare le vere risposte attraverso la cinepresa, che inquadra in successione i dipinti dell’artista

…My Nikifor rises above the average biopic because it seems to have a real purpose to the telling of its tale, a purpose which goes beyond simply documenting the life of a famous person. Nikifor's example and the lessons he provides simply by living have a relevance which goes beyond art. Also important is Nikifor's deep religious faith, which gives him the confidence to persist with his own purose no matter what life throws at him. Nikifor is portrayed by the famous Polish stage actress Krystyna Feldman, whose highly affected yet intense performance gives him dignity without hiding his shabbiness or his general state of decay. It is an obsessive performance which gives us an insight into the mind of a man for whom art was the whole reason for being.
My Nikifor is a film not only for admirers of the artist but for anyone with an interest in creative work, or, indeed, for anyone who admires the beautiful landscapes of rural Poland. It is a human drama which reminds us of the essential humanity of others, no matter how different or distant they may seem.

Nikifor, conosciuto anche come Nikifor Krynicki o Epifaniusz Drowniak (21 maggio 1895 – 10 ottobre 1968), è stato un pittore polacco.
Fu un pittore folk e naïf, che dipinse il popolo dei Lemko, una popolazione e gruppo etno-linguistico di origine ucraina diffusa nelle aree carpatiche della Polonia. Nikifor dipinse più di quarantamila disegni - su fogli di carta, pagine di bloc-notes, cartoni di sigarette e anche su scarti di carta incollati assieme. Gli argomenti della sua arte includono auto-ritratti e panorami di Krynica, con le sue terme e le chiese ortodosse e cattoliche. Sottostimato per la maggior parte della sua vita, nei suoi ultimi giorni divenne uno dei più famosi pittori primitivisti.

Biografia
Poco è conosciuto della vita privata di Nikifor. Per la maggior parte della sua vita visse in estrema povertà a Krynica e fu considerato una persona con poca capacità mentale. Ebbe difficoltà a parlare ed era quasi analfabeta. Non fu troppo tardi nella sua vita che si scoprì che, di fatti, la sua lingua era attaccata al palato, ragion per cui la sua parola non era molto comprensibile. Nel 1930 i suoi primi dipinti sono stati scoperti da Roman Turyn, che li portò a Parigi. Ciò fece conquistare a Nikifor un po' di fama tra i Kapist, un gruppo di giovani pittori polacchi capeggiati da Józef Pankiewicz. Comunque, ciò non cambiò il suo fato e la sua arte continuò ad essere sottostimata in Polonia. Nel 1938 Jerzy Wolff pubblicò una recensione entusiastica dell'arte di Nikifor nel mensile Arkady e comprò alcuni dei suoi lavori. Comunque, la Seconda guerra mondiale impedì a Nikifor di conquistare una qualunque notorietà.
Nel 1960 Nikifor incontrò Marian Włosiński, un pittore che viveva a Krynica. Quest'ultimo decise di dedicare la sua carriera e la sua vita nell'aiutare il vecchio artista e propose i suoi lavori nelle maggiori gallerie polacche. Ciò portò ad una grande esibizione nella galleria d'arte Zachęta, a Varsavia, che divenne un enorme successo. Dopo la morte di Nikifor nel 1968, la maggior parte dei suoi lavori fu preservata da Włosiński e donata a vari musei. La più completa collezione risiede nel Museo Regionale di Nowy Sącz e nel museo di Nikifor di Krynica.
Gli ultimi anni di Nikifor sono stati il tema base del film Mój Nikifor (Mio Nikifor) di Krzysztof Krauze (2004).

Nome

Il nome e il cognome di Nikifor sono stati motivo di disputa per più di mezzo secolo, dato che l'artista non conobbe i suoi parenti, né tantomeno documenti e fu anche analfabeta. Egli stesso firmava i suoi lavori con nome di NikiforNetyfor o con quello dell'artista Matejko. Nel 1962 le autorità comuniste di Polonia scelsero arbitrariamente il nome di Nikifor Krynicki (Nikifor di Krynica) in modo da far ottenere all'artista un passaporto. Questo atto fu dichiarato nullo da una corte nel 2003, seguendo una richiesta dell'Associazione Lemko della Polonia. I Lemko affermano che Nikifor fu battezzato Epifaniy Drovnyak (pronunciato Epifaniusz Drowniak in polacco) e che i suoi genitori fossero Eudokia Drowniak, una sordomuta Lemko ed un padre sconosciuto. Seguendo la decisione della corte il nome sulla tomba nel cimitero di Krynica fu cambiato. Ad oggi la sua tomba riporta due nomi: "Nikifor Krynicki" (in lettere latine) e "Epifaniy Drovnyak" (in cirillico).


qui e qui molti suoi quadri

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