lunedì 13 aprile 2015

White God - Sinfonia per Hagen - Kornél Mundruczó

uno di quei film che miracolosamente riescono ad arrivare in sala, in poche sale, una ventina.
non è targato Usa, non è italiano, non è francese, è un film ungherese di Kornél Mundruczó (di cui avevo già visto Delta, un gran bel film).
la storia è un'apologo, ha (secondo me) dei riferimenti al clima ungherese, dove sanno cosa è un governo di destra e xenofobo, è una fiaba, è un film animalista, è un film sulla crudeltà umana, su figli e genitori, sulla libertà, sulla violenza, e altro ancora..
per molti troppa carne al fuoco, per me tutto si tiene benissimo, Kornél Mundruczó è bravissimo e ottima è la sceneggiatura.
molti criticano le violenze sugli animali che si vedono nel film, se aspettassero i titoli di coda saprebbero che sono tutte finte.
molte scene sono bellissime, le altre straordinarie (sopratutto le prime e le ultime).

ps: mi viene in mente White dog, un gran film di Samuel Fuller, tratto da un romanzo di Romain Gary - Ismaele




White God è una meraviglia. Compone emozioni semplici, rievoca l’esigenza di equilibrio e simmetria tra uomo e animale. Il film si chiude con un’ampia panoramica, che dipinge il solidale amore incondizionato del cane verso l’uomo, in cui s’identifica la formazione di un solido rapporto padre/figlio.

Apostando por un camino difícil y pocas veces recorrido en el séptimo arte, el director nos inyecta en vena un drama subversivo mezclado con acción trepidante que funciona en nuestra mente como un cóctel molotov de desamparo, pánico, venganza e instinto de supervivencia. Así, esta White God, impactante y ruda de principio a fin, gira las tornas habituales en términos de elenco para situar a un can sin pureza de raza y sus camaradas callejeros como protagonistas de la historia, cuestionando desde los primeros instantes si es el hombre merecedor de llamarse mejor amigo del perro, y empleando el paso de la trama para (de)mostrar la crueldad tiránica y las relaciones de dominación y autoridad que son el pan de cada día de una sociedad deshumanizada: la nuestra, claro. Las preguntas en torno a la desembocadura de este río de sangre serán muchas, pero sin duda nos sentiremos partícipes de esta particular toma canina de la Bastilla extendida por los barrios aquineos, un ladrido desde el cine en el que caben todas las minorías étnicas, raciales y espirituales del mundo. Porque, a pesar de que las cámaras de Mundruczo apunten hacia la rebelión de los chuchos, en el mordaz punto de mira del húngaro está ese autoencumbrado hombre blanco, como emblema de falsa superioridad moral. Y bajo su subyugación, el resto de seres enjaulados que protagonizan esta película…

Si potrebbero individuare due film distinti in White God, pellicola scritta e diretta dal regista ungherese Kornél Mundruczó e premiata nella sezione Un certain regard al Festival di Cannes 2014, oltre ad essere stata selezionata (senza successo) come rappresentante dell’Ungheria nella corsa all’Oscar. Il “primo film”, che occupa la maggior parte delle due ore complessive di durata, afferisce ad un rigoroso realismo e si suddivide a sua volta in due linee narrative parallele: il tormentato viaggio di Hagen, meticcio docile e affettuoso, abbandonato all’improvviso sul ciglio di una strada di Budapest, e gli strenui sforzi della sua padroncina Lili allo scopo di ritrovarlo. Il “secondo film”, invece, separato da una cesura fin troppo brusca rispetto a quanto visto in precedenza, trasforma l’epilogo di White God in un racconto dai contorni quasi horror, in cui Mundruczó abbandona ogni pretesa realistica per intraprendere una strada diamentralmente opposta, che pare rifarsi al classico di Alfred Hitchcock Gli uccelli e all’intero filone di thriller analoghi, in cui una specie animale - in questo caso il cane, per tradizione il miglior amico dell’uomo - rivela un istinto feroce ed assassino, tramutandosi in spauracchio per una civiltà umana colta del tutto alla sprovvista…

Sono molti i fronti che non a caso si aprono via via nellla lunga ricerca della giovane Lili del 'suo' Hagen, un meticcio senza casa e senza padrone. Nemmeno Lili stessa. Destinato al canile e oggetto deldisprezzo e della mala fede di quanti incontra e che vedono nel suo esser 'emarginato' un pericolo a prescindere. L'allegoria è semplice, e senza tempo. Per questo dispiace ancora di più quando - come detto - le ottime premesse si perdono in eccessive sottolineature e in slanci irrealistici che non riusciamo a giustificare come iperboli congenite di una tale figura retorica (dalla forza della musica alla organizzazione del branco o alla sua reazione all'ingiustizia e alla morte).
Ci sono sicuramente forza, anche espressiva, e tensione. Si cerca senza pudore - e con un pizzico di calcolo - la brutalità, anche se la violenza è insostenibile più per le immagini che evoca che per la effettiva realizzazione (spesso a causa di un montaggio abile ma poco convincente). Ma resta il dubbio che se non fosse il 'miglior amico dell'uomo' il protagonista di una tale favola morale - e di molte situazioni da 'pubblicità progresso' (su tutti l'abbandono in autostrada) - quel senso di inquietudine e l'irritazione che in alcune scene è difficile non provare forse non sarebbero così profondi e persistenti…

i cani di White God ci parlano. E corrono. Uno tsunami di zampe galoppanti come un’inondazione che invade le strade destinata a fermarsi, almeno provvisoriamente, solo di fronte ad un'anima gentile che come un moderno pifferaio magico è capace di placarli, quasi ipnotizzarli, con un’esile ma solenne sinfonia suonata alla tromba. E lì, come nel finale del film, ci inchiniamo, quasi prostriamo di fronte a questo esercito di cani, come a chiedere perdono per tutti i mali che nel tempo abbiamo inflitto loro.


4 commenti:

  1. Che coincidenza, lo vado a vedere stasera, in sala ovviamente. Torno a leggere domani

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  2. se ti piacerà la metà di quanto è piaciuto a meallora ti piacerà molto

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    1. Allora credo mi sia piaciuto meno di metà :)

      delusione Ismaele, bel film ma grossa delusione, per una volta anche uno buono come me (e te) non può non dirlo ;)

      Appena tornato, forse ne scrivo subito, mah

      notte

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    2. cose complicate, le frazioni :)

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