venerdì 30 gennaio 2015

Madame Tutli-Putli - Chris Lavis et Maciek Szczerbowski



la vera forza del film sta in una particolare innovazione apportata alla risaputa tecnica della stop-motion: gli occhi dei personaggi sono infatti quelli di attori reali, girati dal vero e compositati in seguito sul volto dei pupazzi animati a passo uno. Basta questo a fare la differenza, perché gli occhi sono sempre il fulcro dell’emozione.
Il processo, lungo e laborioso, ha impiegato più di cinque anni di lavoro, eppure il frutto della fatica degli animatori è tutto sullo schermo: mai, prima di Madame Tutli-Putli, si erano visti dei pupazzi talmente vivi, espressivi e umani come quelli messi in scena dai registi canadesi.

…La realizzazione estetica della Madame e degli altri ospiti dello scompartimento si allaccia  all’intento concettuale del film, quindici minuti che si prefiggono di immortalare il passaggio per eccellenza, quello che non ha ritorno. Il treno diventa così un traghettatore di anime che ancora non si sono rese pienamente conto della situazione: l’ex tennista continua a fare il becero provolone, i tizi nelle valigie giocano una partita a scacchi che è oltre il loro controllo.
Il cambio di registro si manifesta con l’avvento della notte, qui i due animatori pigiano con buoni risultati il pedale della suspense lambendo perfino il macabro con la misteriosa asportazione di un organo interno. È un crescendo tensiogeno orchestrato con sapienza: l’idea di eliminare i ricordi (/i bagagli) dalla vita di Madame arriva sottile ma riesce ugualmente a colpire perché dopo essere stata narcotizzata la donna si trova completamente sola, senza più niente. Il messaggio, per niente luminoso, è perciò funereo, definitivo, inappellabile: la falena-Caronte ti conduce all’ultimo flash. Dopo di te, un’alba lontana.

2 commenti:

  1. Incantata. Adoro i pupazzi animati. La tecnica degli occhi è straordinaria, ma i particolari, le inquadrature. Un corto eccezionale. Grazie :) e buona settimana

    RispondiElimina