lunedì 24 giugno 2013

Le capital - Costantin Costa-Gavras

una di quelle storie che ti da la certezza che l'unica cura per la malattia di cui soffrono nel film è l'esproprio e la confisca (come si dice anche qui).
è uno dei sempre più rari film di Costa-Gavras, e già solo per questo merita di essere visto.
non è all'altezza dei suoi migliori, ma è sempre un gran film, parente di "Wall Street".
provare per credere - Ismaele

Ps: dice bradipo qui sotto: "forse la parte meno convincente del film proprio perché è incredibile vedere certi potenti ragionare solo in base ai picchi ormonali", vorrei ricordare B., che da potente ha avuto una storia simile, un caso è improbabile, due comincia a essere una certezza, no?





Le capital seguendo la storia di Marc, un pesce piccolo che gradualmente si trasforma in squalo della finanza, segue anche la sua metamorfosi morale suggerendo che il denaro oltre che la vita può cambiare profondamente anche le coscienze.
Tanto da diventare irriconoscibile anche agli occhi della moglie che si ritrova in casa un marito assente e che imbastisce una storia con un'avvenente prostituta di origini indiane capace di tirargli fuori tutti i suoi istinti peggiori (forse la parte meno convincente del film proprio perché è incredibile vedere certi potenti ragionare solo in base ai picchi ormonali).
Usando uno stile registico vivace e volitivo con dei picchi di visionarietà grotteschi (vedi i brevi frammenti in cui vengono visualizzati i veri pensieri di Marc), Costa Gavras riesce a rendere fruibile una storia che normalmente non lo sarebbe tra consigli d'amministrazioni, partite a scacchi tra dirigenti e milioni di euro spostati come se fossero bruscolini.

…Y lo más frustrante de su obra en general, si se quiere, es que lleva a la gran pantalla ideas sencillas, conceptos elementales de manual, sin la emoción, el encanto, la inteligencia, y sin la rigurosidad de otros de sus trabajos. Debemos conformarnos con que, y merece ser aclarado, es un thriller brutalmente entretenido. Pero poco guarda de ese estilo europeo y delicioso que el gran Costa-Gavras nos queda debiendo, aparentemente, para otra ocasión. Por lo demás, “Le capital” constituye una experiencia pasable, aunque totalmente prescindible. Inclusive para los fanáticos de este gran director.

…D’une belle clairvoyance quant au fonctionnement de cette mafia légale, Le capital bénéficie d’une réalisation efficace qui fait du long-métrage un thriller financier lorgnant fortement du côté du Wall Street (1987) d’Oliver Stone. Cette efficacité « à l’américaine » permet au cinéaste de capter l’attention du spectateur malgré l’aspect rébarbatif que peut avoir le milieu de la banque et ses montages financiers. Toujours clair, le propos souffre parfois de certains raccourcis franchement dispensables (pourquoi montrer des gamins uniquement captés par leurs écrans d’ordi ? Pourquoi avoir fait du grand méchant du film un consortium américain ?). Ayant parfois la main lourde – un péché mignon du réalisateur – Costa-Gavras n’en tire pas moins un signal d’alarme qui devrait être entendu par un grand nombre de citoyens. Il le fait en tous cas avec un indéniable savoir-faire et un sens de l’efficacité qui font de ce Capital son meilleur film depuis Amen.
da qui

2 commenti:

  1. grazie per la citazione! per quanto riguarda i picchi ormonali continuo a pensarla così anche perchè B. è un politico cresciuto con la consapevolezza dell'impunità e quindi totalmente sprovveduto nel nascondere le sue gesta da uomo pubblico. Il protagonista del film di Gavras è invece un banchiere che più o meno può fare quello che vuole e comunque la mia impressione è che la storia con la escort sia stata trattata in modo abbastanza caricaturale( per questo mi ha convinto poco...)

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  2. la coincidenza della condanna di B. era troppo perfetta per non ricordarla:)

    certo, nel film è quasi grottesca, un'ossessione mal gestita, ma perfetta per ricordare che certi che si credono perdono il senso del limite e della realtà

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