martedì 14 agosto 2012

Mademoiselle - Philippe Lioret

una storia di attori e di improvvisazione, un incontro e poi una fine, senza giudizi, tutto in due giorni. 
Sandrine Bonnaire è strepitosa, e bravi anche gli altri.
Philippe Lioret quando era più giovane, un film che merita - Ismaele


La storia d'amore tra Clair e Pierre passa attraverso episodi ed accadimenti apparentemente casuali ma che conducono, senza freni o remore, l'una verso l'altro. La dimenticanza di un oggetto, una festa di matrimonio di sconosciuti, un giro in motorino in piena notte, sembrano sorti per caso, eventi slegati di un destino monello. Ad unirli, invece, a ricomporli come tessere di un domino durato ventiquattr'ore, ci si accorge degli invisibili legami che tiene ogni pezzo intimamente legato l'uno all'altro.
"Tutte le belle storie devono avere una fine". Per raggiungere questo obiettivo, però, è necessario saper improvvisare, liberandosi dai legacci della realtà che ci tiene piantati al quotidiano. Improvvisare significa cogliere l'attimo, breve ed intenso come può esserlo una storia d'amore che inizia la mattina e si conclude all'alba del giorno dopo, senza vittime né spargimenti di sangue. Improvvisare significa entrare in un motel senza pensarci su, significa uscire dalla porta principale di un bar al momento giusto, senza guardarsi indietro...

…Mademoiselle is a joy; an exploration of a bittersweet encounter between two seemingly mismatched people who are played to perfection by Jacques Gamblin and Sandrine Bonnaire, both of whom work well with Lioret.  Gamblin had already featured in a previous Lioret movie, Tenue correcte exigée (1997), and Bonnaire would star in his next, L'Equipier.  There was a time when Hollywood used to churn out films like this, complete with high gloss finish, but those days are long gone and for at least two decades France has conquered the genre.  This is a wonderful movie.

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