sabato 9 giugno 2012

L’isola di Arturo – Damiano Damiani

un film che non convince del tutto, il libro è meglio. 
ma se a uno non piace leggere... - Ismaele


QUI il film completo

…Pellicola girata in maniera abbastanza piatta e penalizzata dalla scelta della voce fuori campo di Arturo che tappezza insistentemente tutta la narrazione. Damiani dirige il classico film di formazione di un adolescente, solo e senza affetti, precocemente adultizzato che ha vissuto la giovinezza mitizzando la figura di suo padre, un personaggio ambiguo ed egoista, dal cuore di pietra, implicato in loschi e pericolosi affari. I momenti più teneri del film sono quelli che mostrano Arturo con l’animo in tumulto che, accecato dall’impossibile passione per la matrigna, tenta il suicidio con dei farmaci e quando con l’avvicinarsi del parto di Nunziata piomba in uno stato di profonda tristezza perché risalgono a galla le sue ataviche paure perché sua madre morì a diciott’anni nel darlo alla luce…
da qui 



Tratto da un romanzo di Elsa Morante, sceneggiato da Damiani, Ribulsi, Liberatore e Zavattini, L'isola di Arturo è un bel ritratto in bianco e nero del travaglio interiore di un adolescente; certo, di nuovo non c'è granchè, ma ci mostra un regista dalle buone capacità e sfoggia un minimale, ma discreto gruppo di interpreti, fra i quali certamente va lodato il giovane Vanni De Maigret/Arturo.
da qui 



The movie seethes with subliminal and explicit homo erotic content in a way that I think was a ahead of its time. The black and white photography is very moody and the performances command attention. The influence of Italian neo-realism is very present. It has that distinctive style of some 50s drama, where the scenes develop without much explanation moving the story forward. When the young gangster arrives on the island you know something is going on, without having been given all the usual clues you find in American movies.da qui





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