mercoledì 9 maggio 2012

Mah nakorn (Citizen Dog) - Wisit Sasanatieng

un film folle, con echi di Amelie e Gondry, tra gli altri, pop e wharoliana.
una storia che non ti aspetti dalla Thailandia, e non non annoia, anzi...
provaci, sarà una sorpresa per (quasi) tutti - Ismaele



Mah Nakorn is a romantic comedy, but that label doesn't even begin to describe the vibrant, unique, funny and creative film that Sasanatieng whipped up. The film is filled to the brim with great ideas, properly executed and acted out with so much enthusiasm that it's definitely one of the best comedies I've ever seen. And even though the story itself might be rather detached and fragmented, the romance between Pod and Jin still survives all these typical hardships.

If you're looking for something light-hearted, fun and visually exuberant then Mah Nakorn is your film. It's a lovely little comedy with a lot of heart, a lot of warmth and plenty of interesting and original ideas. It might be a bit random and episodic at times, but if you can look past that you might be in for a very pleasant surprise. And if all else fails, you can still amuse yourself trying to comprehend how Sasanatieng came up with all these crazy color combinations.
Warmly recommended.

Mah Nakorn dimostra che è possibile gioire, sperare, ridere e amare anche quando si vive con salari impercettibili in una metropoli sovraffollata e oppressa da un inquinamento cronico. A onor del vero, andrebbe menzionato un progressivo allentamento del brio con cui la vicenda inizia. Ma se la girandola di trovate e la fantasia spiazzante della prima metà di film diminuiscono gradatamente, al loro posto subentrano (e non è piccola cosa) tenerezza e poesia, mentre lo stupore ammirato del pubblico si muta in un affetto divertito e commosso che accompagna le vicende del tenero Pod e della stralunata Jin fino a un lieto fine prevedibile ma –incredibilmente- non scontato.

Sasanatieng ci regala questo "Citizen Dog" definito più volte "l'Amélie asiatico", ma a ben vedere il paragone dovrebbe risultare lusinghiero per il film di Jeunet. "Citizen Dog" racconta favolisticamente la storia del giovane Pod (Mahasamut Boonyaruk), ragazzo di campagna, che decide di avventurarsi nella grande città di Bangkok non ascoltando gli avvertimenti della nonna, la quale gli dice che se fosse andato a vivere in città gli sarebbe cresciuta una coda. Così Pod, ragazzo "senza sogni", passa da un lavoro all'altro nella frenesia della capitale finché non finisce per innamorarsi di Jin (Saengthong Gate-Uthong), una ragazza stralunata che legge un libro di cui non conosce la lingua. Nulla è impossibile: tra piogge di caschi rossi, turbini di reincarnazioni, una montagne di bottiglie di plastica tanto alta da raggiungere la luna, un orsacchiotto di peluche che fuma e beve whiskey e decine di altre bizzarre trovate la storia di Pod e Jin prosegue narrata avvincentemente con toni agrodolci…

Memore delle lezioni impartite dai grandi delle commedie mute americane, Buster Keaton in testa, e dai Monty Python, Wisit Sasanatieng costruisce uno spettacolo dal ritmo sostenuto e assolutamente esilarante nel suo esercizio continuo di nonsense, un grande spettacolo in cui non esiste un solo momento scontato e la cui pur esile trama non porta mai a un solo momento di noia.

Il film di Sasanatieng si relaziona con Amélie per lo stile favolistico e surreale delle vicende, elemento preponderante che potrebbe mettere in secondo piano una regia meravigliosa e non solo funzionale, ma sarà proprio questo aspetto a farvelo amare. Pod (Mahasamut Boonyaruk) è un giovane di campagna che si trasferisce a Bangkok portandosi con sé le ultime parole della nonna “Quando troverai un lavoro, ti crescerà una coda”, ma l’unica cosa che davvero gli crescerà sarà l’amore per Jin (Saengthong Gate-Uthong), una ragazza con il sogno di riuscire a leggere un libro cascato dal cielo, ma scritto in una lingua sconosciuta (tu guarda un po’, l’italiano). Jin ignora Pod, che fa di tutto per stare con lei, anche il tassista per poterla portare a lavoro, trovandosi ad avere a che fare con personaggi curiosi come l’orsetto di peluche fumatore Tongchai, o Tik, un uomo con la mania di leccare qualunque cosa. Lo scenario, distante come uno sfondo dipinto in certe occasioni, come la pagina di un album su cui i personaggi/figurina vengono incollati, è una Bangkok sormontata da un’immensa montagna di bottiglie di plastica, una sorta di discarica di merce riciclata, l’ultimo luogo dove qualcuno si sognerebbe mai di inscenare il climax di una storia d’amore…

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