domenica 13 novembre 2011

Cecità - Fernando Meirelles

mai uscito nelle sale italiane, "Cecità" è un film che ricalca il libro di Saramago, e riesce a rendere benissimo due cose, la cattiveria umana e il clima catastrofista e post-catastrofe, di tanti altri film.
bravissima Julianne Moore, è un film che non lascia indifferenti.
provateci, non sarete delusi - Ismaele


…Cecità non ha avuto accoglienze positive da parte della maggioranza dei critici. Comingsoon accusa il regista di “manierismo e arroganza”, The Times parla senza mezzi termini di “brutto film”, per Il Messaggero “Meirelles si accontenta di fornirci una sceneggiatura illustrata”, Il Corriere della Sera lamenta “lo stile ondivago, qualche volta estetizzante, altrove un po’ compiaciuto”: giudizi negativi a mio parere non corrispondenti al vero.
Meno concreto e realistico del suo seguito Lucidità (spietata analisi di coloro che detengono il potere, perennemente arroganti e bugiardi), il romanzo di Saramago è una pessimistica metafora della sostanziale mancanza di solidarietà tra gli essere umani che, lasciati a se stessi, non possono fare a meno di regredire guidati esclusivamente dall’istinto di sopravvivenza e di sopraffazione: l’amara formula hobbesiana «homo homini lupus» esprime al meglio la nostra vera natura. Allo sceneggiatore Don McKellar (che nel film interpreta il ladro d’automobile che finge d’aiutare il primo cieco) il merito di non aver tradito il libro attuandone una fedele trasposizione. Al regista Fernando Meirelles va riconosciuto il coraggio di non aver banalizzato il tutto riuscendo ad imprimere alla sua opera la dovuta suspense comunicando altresì allo spettatore il giusto senso di angoscia e di disperazione che la materia trattata comportava. Un film forse non facile ma che avrebbe meritato una larga diffusione sul grande schermo, sempre più avaro oggi nel mostrare opere di livello -invitanti alla riflessione e alla discussione- che esprimano fiducia nell’intelligenza e nella sensibilità del pubblico.
Formalmente il lavoro è da encomio (fotografia ottima, commento musicale appropriato, ambientazione di rara efficacia…). Da sottolineare la notevole prestazione dell’intero cast tra cui spicca, come al solito, una bravissima (e insolitamente bionda) Julianne Moore.
…Meirelles, dal canto suo, ha la felice intuizione di scegliere un cast multietnico per rendere la città che fa da sfondo al film ancora più aliena, ma poi sbaglia nell’affidarsi alla desaturazione dei colori che è ormai diventata una tecnica abusata, e in alcuni momenti esagera nella ricerca del lirismo.  Il brasiliano, in ogni caso, guida gli attori con mano sicura e dà al film un’identità registica di grande impatto, riuscendo così a costruire alcune sequenze davvero splendide. E se anche non decolla mai, il film riesce comunque a lasciare negli spettatori più di un pensiero profondo.
…All'origine di questo film sta un famosissimo romanzo di Jose Saramago. L'ultraottantenne autore ne ha sempre impedito la trasposizione cinematografica perchè temeva divenisse una sorta di film di zombie. Dopo lunghe trattative solo l'incontro con lo sceneggiatore Don McKellar lo ha convinto a cedere. La sua è stata una decisione saggia perchè, pur con le consuete e inevitabili differenze tra opera letteraria e cinema, Blindness conserva lo spirito del libro grazie anche alla scelta (criticabile da parte di alcuni puristi ma in questo caso necessaria) di far intervenire la voce narrante.
"Non penso che siamo diventati ciechi. Lo siamo sempre stati. Ciechi che vedono. Persone che possono vedere ma non vedono". Con queste parole ha inizio il film e il bianco in cui progressivamente l'umanità s'immerge è sconcertante più che minaccioso. Sarà la cecità collettiva a portare l'oscurità del ritorno a una ferinità primordiale priva di qualsiasi inibizione. Ma chi cercherà di riportare alla 'luce' coloro che la circondano sarà una donna. Unica a vedere, la Moglie (il personaggio non ha un nome nè nel libro nè nel film) caricherà su di sè tutto l'orrore di quanto la circonda offrendo poi la propria disponibilità quale guida a una possibile resurrezione così come nelle icone ortodosse Cristo scende agli Inferi per prendere per mano Adamo ed Eva e liberarli dal peccato originale…
Certo che adattare un'opera di un mostro della letteratura come José Saramago, geniale autore, poeta, drammaturgo e critico letterario che nel 1998 ricevette persino il Nobel, non dev'essere una cosa facile. Se poi contiamo che l'opera in questione è il bellissimo Cecità, l'impresa diventa allora veramente impervia. Colui che si vorrebbe imbarcare in un'avventura del genere dovrebbe essere o semplicemente pazzo, oppure un autore davvero con le palle, uno che non si perde in idiozie filmiche di qualsivoglia tipo e che ha invece l'intelligenza e la capacità di cogliere tutte le sfumature e i significati del romanzo, da quelli più ruvidi a quelli più lirici, e di riportarli in maniera efficace su pellicola…
…"Blindness - Cecità", dato il soggetto di partenza, sarebbe dovuto essere uno dei capolavori della storia del cinema, epico, sempiterno, uno di quelli che cambiano la vita di molti spettatori. La pellicola di Meirelles invece è piccola piccola, trasparente, quasi un po' naif, ma, fortunatamente, non per questo da disdegnare a priori. Il regista brasiliano ha avuto infatti un coraggio indicibile a prendere in mano un progetto del genere e, nonostante non abbia realizzato un'opera immortale, è da applaudire per la sua abilità nel ricreare atmosfere, sensazioni e significati che non sono quelli del suo genitore letterario, ma comunque una loro buona imitazione.






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