domenica 3 dicembre 2017

Il cadavere di Anna Fritz - Hèctor Hernández Vicens

potrebbe sembrare un film dell'orrore, in certo modo sì, ma forse è più un thriller, dove i minuti scorrono verso una conclusione inattesa e davvero buona.
opera prima e ottima sceneggiatura, che evita le soluzioni più facili e banali.
una bella sorpresa - Ismaele




…Vicens è un regista raffinato e, nonostante le sequenze "incriminate" siano particolarmente esplicite, le inquadrature giocano più sulla suggestione, sugli sguardi, sul "pensiero stupendo che nasce un poco strisciando" nella mente dei tre imbecilli, senza andare a vilipendere ancor più il corpo nudo della povera Anna, concentrandosi sul viso immoto dell'attrice. Certo, quello di Vicens è comunque un gioco crudele perché ci costringe ad immedesimarci col meno stronzo dei tre ragazzi, Javi, nascosto dietro una porta a guardare senza volontà di toccare ma anche senza il coraggio di distogliere lo sguardo o intervenire in qualche modo per salvare Anna dalla profanazione e Iván e Pau dal peggiore errore della loro vita, che è un po' quello che succede ogni volta che qualche bulletto picchia dei ragazzini mentre gli altri lo riprendono senza intervenire. Per dire che, nonostante tutto, The Corpse of Anna Fritz è un film che porta a sensazioni ben diverse dal semplice schifo iniziale, riflessioni scomode che acquistano ancora più forza dopo l'inaspettato twist
…C'è catarsi sul finale? Mah, sicuramente c'è un senso di euforica vendetta che tuttavia lascia presto il posto ad un devastante disgusto per l'intera umanità. La dolorosa consapevolezza nell'ultimo sguardo di Anna Fritz è un mirabile esempio di come l'unione tra una scrittura semplice ma non banale, regia attenta e abilità interpretativa possano rendere un gioiellino anche un film dal budget ridotto all'osso e infondere eleganza anche al più scabroso degli argomenti.

Film realmente inquietante e disturbante. Non tanto per la violazione dell’inerme cadavere di una fotomodella arrivato nella camera mortuaria di un anonimo ospedale, bensì per lo scenario autodistruttivo che lo spettatore già sa che andrà palesandosi di minuto in minuto. L’angoscia sale ad ogni scena e nonostante l’improbabilità delle svolte narrative e della situazione generale, lo spettatore è realmente catapultato in un incubo ad occhi aperti e coinvolto più che emotivamente per le sorti di tutti e quattro i protagonisti: i tre amici violatori del corpo della ragazza, e la ragazza stessa…

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