mercoledì 8 febbraio 2012

La frontera - Ricardo Larrain

spesso le storie che attivano da laggiù hanno una dose di realismo magico, naturale, non forzato, e questo non fa eccezione.
bellissimo il ballo fra uomini al bar, mi ha ricordato quelli di Bela Tarr (ne "Le armonie di Werckmeister") e di Fabrice du Welz (in "Calvaire"), a quell'altezza.
bravissimi gli attori, e il regista, naturalmente, che con questo film ha vinto il premio Goya nel 1992.
mi ha ricordato i film di Carlos Sorin, niente di epico, sceneggiature ben fatte, film di dialoghi e rapporti umani.
da non perdere - Ismaele

(e grazie a Gianfranco, che mi ha parlato di questo film) 



Superbly written and acted. I'm still thinking about this movie, 15 years later, after seeing it at a local art film movie house in Ann Arbor. The pastoral beauty of the Maine-like seaside isolation is beautifully and bleakly shot, and the location is a perfect choice for this reflective look at how we banish and bury the truth and emotional life. It's the ocean, the natural world, which keeps track of the past and the present, and does not let anyone forget. I give this film 10 votes out of 10 for vibrant use of Latin-American Magical Realism plus Best "guys dancing with guys" in a bar in Nowheresville scene ever. A quiet, thoughtful movie that precisely conveyed a different way of thinking about the world, and which changed a lot of the ways that I think about the world--exactly what the power of film was meant to accomplish.

"Di questo Riccardo Larrain, d'ora in poi, sentiremo riparlare. E' una promessa sicura." (Gian Luigi Rondi, Il Tempo). 
"Narrativamente lineare è però denso di simbolismi al punto di far pensare a un'intensa metafora, attraverso la quale leggere le drammatiche lacerazioni vissute dal Cile negli anni recenti." (Segnalazioni cinematografiche).
"Se amate il risorgente cinema latinoamericano, non fatevelo sfuggire. Possibilmente in originale, vista la finezza e l'importanza dei dialoghi." (Fabio Ferzetti, Il Messaggero).
"Orso d'argento lo scorso anno, La Frontera di Riccardo Larrain è un bel film, nobile, forte e persino divertente, che la mancanza di star, di pubblicità, di attenzione massmediologica, di un "caso" o di un tema alla moda condannano a sparizione prematura." (Irene Bignardi, La Repubblica).
"Film popolato di personaggi fantastici che trova in Patricio Contraras, Gloria Laso, Hector Noguera e Alonso Venegas degli interpreti preziosi. Così come preziosa è stata la luce e il paesaggio quasi antartico, e la fotografia del ballo degli uomini la sera, al bar." (Victoria T. Palant, Rivista del Cinematografo gennaio 1994).

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